Muoversi 2 2021
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EDITORIALE

EDITORIALE

Uno dei temi che in questo ultimo periodo ha catturato maggiormente l’attenzione di opinionisti ed esperti, oltre la pandemia e i vaccini, è stato sicuramente il “Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” su cui per molti versi si gioca il futuro del Paese. Un documento scritto dal precedente Governo che nelle sue prime versioni è stato criticato da più parti, sia nel metodo che nel merito. Ora la patata bollente è passata nelle mani di Mario Draghi che il 17 febbraio, durante il suo discorso in occasione del voto di fiducia, ha detto che “la strategia per i progetti del Next Generation EU non può che essere trasversale e sinergica, basata sul principio dei co-benefici, cioè con la capacità di impattare simultaneamente su più settori, in maniera trasversale” ma anche che “il settore privato deve essere invitato a partecipare alla realizzazione degli investimenti pubblici apportando più che finanza, competenza, efficienza e innovazione”. Un riconoscimento importante che ci ricorda che senza impresa non c’è sviluppo.

Uno degli aspetti più delicati da gestire sarà la governance

se è vero, come ha detto lo stesso Premier, non “basterà elencare progetti” ma servirà “dire dove vogliamo arrivare nel 2026 e a cosa puntiamo per il 2030 e 2050”. Al momento, è stata affidata al Ministero dell’Economia e Finanze, ma il vero centro decisionale sarà il neonato Ministero della Transizione ecologica (Mite) guidato da Roberto Cingolani che, tra l’altro, dovrà gestire la non facile fusione di due Ministeri, Ambiente e Sviluppo Economico, con competenze e storie molto diverse tra loro.

Al Mite, oltre alle tradizionali funzioni svolte sinora dal Mini stero dell’Ambiente, saranno infatti trasferite le competenze del Mise che oggi fanno capo alla “Direzione per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica” e alla “Direzione per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari”, che da sempre si occupano del downstream petrolifero in ogni suo aspetto. Anche la rete carburanti passerà perciò al Mite che sembra averne già preso pieno possesso. Almeno stando agi ultimi interventi della Sottosegretaria al Mite, Vannia Gava, alla quale va dato atto di avere riportato il tema al centro dell’agenda politica sia per affrontarne i problemi strutturali che quelli legati al dilagare dell’illegalità che l’operazione “Petrol-Mafie spa” di questi giorni ha mostrato in tutta la sua drammatica realtà. Ebbene, per tornare al PNRR da cui siamo partiti, la rete carburanti è richiamata solo in funzione dell’installazione colonnine elettriche, come se questo fosse il solo problema da affrontare.

Abbiamo perciò deciso di dedicare alla rete carburanti la

cover story di questo numero, perché “l’evoluzione della domanda richiederà un nuovo assetto della rete di distribuzione per garantire la disponibilità di tutte le nuove forme di energia per la mobilità e continuare ad assicurare una copertura capillare su tutto il territorio nazionale”, come scrive il Presidente Claudio Spinaci nel pezzo di apertura. E per capire quali potranno essere i driver che guideranno questi cambiamenti ospitiamo, come di consueto, diversi punti di vista per aiutarci a comprendere meglio i veri nodi da risolvere e come affrontarli, facendo tesoro anche delle esperienze passate.

Ne abbiamo parlato con Claudio De Vincenti, che la rete l’ha seguita ai tempi dei Governi Monti e Letta, ma anche con chi la segue oggi da Deputato e cioè Luca Squeri e Martina Nardi, nonché con i rappresentanti dei gestori. Non poteva mancare il punto di vista di chi, invece, se ne occupa nell’ambito della sicurezza, ossia il vice-capo della Polizia Vittorio Rizzi, e ambientale come il DG di Ispra Alessandro Bratti. Con Stefano Besseghini, Presidente Arera, abbiamo parlato di regolazione. Di rilievo anche gli altri contributi che non menziono per ragioni di spazio, tra i quali però voglio segnalare l’intervista al DG dell’Associazione di settore tedesca MWN, Christian Küchen, che ci ha spiegato come funzionano le cose in Germania, uno dei primi mercati europei. Completano il numero le consuete rubriche con un aggiornamento sull’avventura del racing team “La Sapienza Gladiators” che unem sostiene nel campionato internazionale Motostudent, che vedrà la sfida finale, pandemia per mettendo, a luglio sul circuito di Aragón.

Buona lettura

MUOVERSI
TRIMESTRALE DI UNIONE ENERGIE PER LA MOBILITÀ
ANNO 2021 N. 2 APRILE / GIUGNO
Direttore Responsabile
Marco D’Aloisi
Collaboratori
Armando Durazzo, Paolo Guarino, Roberto Roscani
Ideazione e Progettazione Grafica
Valerio Ventucci per Atlas Consulting